Accedi al sito
Serve aiuto?

Nuovo accesso a Camogli

CONCORSO DI IDEE “RIDISEGNO DEGLI ACCESSI AL CENTRO STORICO DI CAMOGLI”
progettisti: Martina Zappettini - collaboratori: Fabio Rosa
(4° classificato)

L’ingresso a Camogli  da levante si configura attualmente quale vero e proprio nodo di elementi spaziali eterogenei che si giustappongono senza integrarsi, così da indebolire la propria valenza funzionale impedendone la sinergia necessaria alla creazione di uno spazio chiaro ed unitario di accesso al borgo storico.

A tal fine il progetto si propone di valorizzare i principali elementi costitutivi di detto accesso, quale la gradinata che collega lo spazio in oggetto con la soprastante Via XX Settembre ed il muro di contenimento che occupa quasi totalmente il lato nord-est dell’invaso.

Tali componenti, saranno ri-cuciti nello spazio esistente anche da piccoli elementi connettivi nell’ottica della creazione di una trama di elementi  interrelazionali fisici  e visivi.

Attualmente  la gradinata ripiega su se stessa, in uno spazio angusto di ritaglio a nord, fra il tratto iniziale ad unica rampa e lo spigolo est dell’edificio, mostrandosi come elemento distributivo più domestico che urbano;

d’altro canto il muro di contenimento attuale, oltre che in stato di degrado, risulta un retro più che uno sfondo, capace di qualificare lo spazio quale ingresso a Camogli e simbolo di sagre tradizionali ed ormai storiche.

Nel progetto la parete di cui sopra, muta in un ‘muro d’acqua’, elemento che scorre in un’intercapedine tra la superficie esistente ed una nuova contro-parete ‘ordita’ in senso orizzontale con tagli  di uscita per l’acqua e fughe tra le pietre di Arenaria di rivestimento.

Si ottiene così per lo spazio d’ingresso al borgo una vera e propria ‘quinta’, non solo formale ma anche simbolica. Viene così già percepito l’elemento “acqua” sia a livello visivo, sia sonoro anticipando il mormorio del mare, peraltro non ancora ben visibile in tale spazio. Detta quinta risulta inoltre funzionale, in quanto supporto di una nuova scala di collegamento tra la piazzetta ed il piano di sosta della scalinata principale che scende da Via XX Settembre.

La nuova scala, in cor-ten (acciaio pre-ossidato) scenderà lungo il muro in direzione ovest, fino a circa la metà dello stesso, per continuare quale tessitura, inserita nella pavimentazione esistente mantenuta, ad accompagnare la percorrenza fino all’imbocco del percorso storico.

In questo spazio si creerà un nuovo punto di sosta con sedute formate dallo stesso materiale impiegato ed un’altra, in pietra Arenaria, addossata al fabbricato esistente, all’ombra di un nuovo albero di piccolo o medio fusto collocato a segnare l’ingresso al vicolo.

L’acqua, che scende su l’intera  superficie muraria, anche attraverso la struttura dei nuovi gradini, forati nella porzione di raccordo con la parete, si raccoglie a terra quale canale d’acqua,  sino a concludersi in una e vera propria vasca di raccolta in testata  alla scala, quale elemento d’invito all’intero spazio per chi arriva a piedi da est. Qui la sosta sarà completata da una seduta in pietra inserita in una nuova nicchia aperta lungo il basamento murario edificato, nel progetto proseguito con lo stesso disegno e materiali esistenti (muratura intonacata e tinteggiata) fino a chiudersi contro il muro d’acqua. Lo spazio a nord-est, a seguito dell’eliminazione delle due rampe di scala, diverrà, prevedendo un piccolo distacco dall’edificio, un giardino pensile, a naturale conclusione dei terrazzamenti superiori già esistenti.

Un faretto segna percorso sarà posizionato a terra all’incrocio della direttrice nord-est/sud-ovest della vasca di raccolta acqua e quella lungo l’edificato, in allineamento  con l’albero previsto, sì da sottolineare il percorso al centro storico.

Saranno previsti punti luce  ‘led’ nel muro, lungo i tagli orizzontali dai quali fuoriesce l’acqua, faretti subacquei dentro le vasche di raccolta, a formare un’illuminazione radente lungo la superficie verticale che valorizzi in notturno il disegno complessivo. In questo rientrano quali elementi-simbolo, le due padelle tradizionali per le sagre, che saranno appese lungo la porzione nord-ovest del muro, a fine scala, mediante lunghi ganci che permettano lo scorrere dell’acqua continuo.