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Riqualificazione di Piazza XX Settembre a Lerici

 





CONCORSO DI PROGETTAZIONE PRELIMINARE PER L’AREA DI PIAZZA GARIBALDI IN LERICI

“HEMINGWAY”    - (4° classificato)

 

PROGETTISTI: Martina Zappettini - Valerio Tunesi

 


PREMESSA

Affrontare realisticamente un tema come quello proposto dal concorso per piazza Garibaldi significa scontrarsi con necessità che vanno al di là del fatto compositivo architettonico e che rientrano oggettivamente nella sfera dei problemi viabilistici, di accessibilità e non da ultimo di promozione turistica. In ciò Lerici ricorda molto da vicino numerosi Comuni liguri di simili dimensioni - Camogli, Santa Margherita...

La reale soluzione del progetto, a nostro avviso, deve tenere conto di tutti questi fattori.
Pur nella complessità degli elementi messi in giuoco, il filo conduttore va ricercato partendo da un’analisi, la più attenta possibile, dei percorsi esistenti e dei possibili accorgimenti che consentano, insieme, una maggior chiarezza fruizionale e percettiva; in sostanza lo spazio aperto và affrontato con relazioni chiare, rimandi alla memoria visiva e percettiva senza però perdere di vista il senso funzionale e organizzativo del sito.

 

Così, prima di affrontare dal punto di vista strettamente compositivo il progetto di piazza Garibaldi, la nostra attenzione si è rivolta ai problemi legati all’accessibilità ed all’individuazione dei percorsi, temi che insieme riguardano sia i residenti in Lerici che i turisti.

 

LA VIABILITA’
Partendo dalla considerazione di non poter operare scavi sotto il perimetro di piazza Garibaldi, non solo per problemi strettamente economici ma anche e soprattutto logistici in quanto il sito è attraversato nel sottosuolo da un torrente, si è pensato a piazza Bacigalupi come possibile parcheggio e come principale snodo del traffico veicolare a livello urbano. Secondo questa proposta, chi arriva a Lerici da monte ha la possibilità o di cercare posteggio per l’automobile nella piazza del Municipio alla quota esistente (59 posti auto) oppure di scendere, sfruttando la naturale forte pendenza di via Gerini, ad un livello inferiore, dove viene ricavato un altro piano di parcheggio (60 posti auto) collegato con il piano originale da scale e da un ascensore.

Proseguendo verso il mare gli autobus dei turisti o le corriere di linea trovano il nuovo capolinea, lo studio del quale ci ha consentito di risolvere anche l’innesto di un asse così importante come via Gerini con il fronte del lungomare, immaginando l’inserimento della nuova rotonda alberata sul lungomare.

Dalla rotonda a piazza Garibaldi la nuova sistemazione della passeggiata consentirà l’inserimento di nuovi parcheggi per i residenti e lo studio per una migliore fruizione dello spazio prospiciente il mare.

In questo modo i parcheggi automobilistici che ingombravano piazza Garibaldi sono stati rimossi lasciando la possibilità di parcheggio (18 posti) ai soli residenti mentre calata Mazzini risulta percorribile da automezzi in occasioni eccezionali (carico e scarico delle imbarcazioni attraccate o temporanei accessi di veicoli per il soccorso o il rifornimento dei locali di ristoro presenti nella zona).
Un’ulteriore ipotesi da considerare potrebbe risultare essere quella di rendere via Gerini a doppio senso di percorrenza, lasciando a senso unico e per i soli residenti il tratto di lungomare che dalla rotonda porta a piazza Garibaldi: questi ultimi attraverserebbero Lerici circolarmente in maniera più agevole, mentre l'area pedonale, estendendosi anche a mare, valorizzerebbe sia le attività di mercato presenti, sia il naturale rapporto tra centro storico e porto, proprio là dove si presenta la nuova piazza Garibaldi.

 

LA PIAZZA  E L’ELEMENTO ACQUA
Il nuovo disegno della piazza trova il suo nodo generatore nello spazio antistante la Chiesa di S.Rocco, non solo come pretesto formale, ma proprio in forza del suo essere, assieme al campanile, l'unico edificio non residenziale di carattere collettivo e di rappresentanza. Si ricostituisce così il sagrato, di forma quadrata, da il cui centro (una polla d’acqua) hanno origine gli assi principali determinanti l'andamento della piazza, improntando le nuove geometrie e la nuova fruibilità rispetto allo stato attuale.
Visivamente il sagrato della chiesa rappresenta per la  piazza  un sasso gettato nello stagno, le cui onde si allargano e si distendono fino a sembrare coinvolgere, oltre allo spazio delimitato dai fronti costruiti, la stessa superficie del mare.
Le due energie così si incontrano e si confondono nella vasca gradonata sul mare - il bacino, forse l’elemento percepibile con maggiore immediatezza - che il mare attraversa prima di rifluire creando una vera e propria fontana per la piazza (fontana salata). Questa si articola prevalentemente ad uno stesso livello (+1.30m.) con una leggera pendenza dalla quota del sagrato (+1.50m.) a quella lungo il suo perimetro.
La fontana è definita verso la piazza da un sedile cui seguono dei gradoni declinanti sino al livello del mare; verso ovest corre una balaustra che poggia su di un sedile prospiciente lo specchio marino ed affaccia verso la piazza. Alle sue spalle, oltre il passaggio pedonale (eccezionalmente carrabile) altri gradoni segnano i limiti del bacino e della zona pavimentata creando un affaccio sull'acqua fra i due versanti ortogonali: un'edicola, elemento architettonico ricorrente nel progetto (vedi il nuovo rondò/parcheggio autobus), puntualizza il cambio di direzione.
La fontana salata alimentata dal mare rievoca così la memoria del secolo scorso, quando lo spazio era occupato da un litorale sabbioso dove venivano svolte attività cantieristiche e necessarie all’economia del paese.
L'acqua del mare s'immette nella fontana salata come la polla d'acqua nel centro del sagrato collega la piazza con la sua raccolta sottolineandone l'asse in corrispondenza del varco alla bella piazzetta retrostante la villa; tale allineamento viene inglobato nel nuovo disegno della pavimentazione diventando elemento scenografico anche per la fontana salata. Infatti il passaggio della canalina d’acqua bilancia verso monte la nuova sistemazione a lunghe gradonate (risalita al castello) e verso il mare la gradonata della fontana salata: fisicamente, ma anche idealmente in quanto allusivi ad una cascata, questi due elementi si uniscono.
I sopradescritti manufatti architettonici non solo conferiscono una precisa fisionomia alla piazza, ma dialogano nello spazio, tessendo una tela di relazioni tra loro, con la città e con il mare. Così il quadrato del sagrato diviene forma riconoscibile per situazioni spaziali simili (lo snodo, il punto generatore, il centro spaziale).
La pavimentazione scivola lungo lo spazio come una trama su cui si fissano alcuni oggetti ben riconoscibili che instaurano una sorta di dialogo fra i loro reciproci (le piazze quadre tra loro, la passerella sulla fontana salata con l'edicola e la villa, la rotonda con il caffè panoramico, le gradonate a fronte dell'acqua).

Il progetto offre un altro asse identificatorio: quello est-ovest già esistente e forse percettivamente il più definito per la piazza di cui ne delimita e ne determina contemporaneamente il disegno, ovvero un settore di cerchio. L’asse percorribile mediante una piccola passeggiata, costeggia la Chiesa e il fronte costruito ad una quota inferiore rispetto a quella della piazza e viene prolungato fino al mare, assumendo il carattere di una promenade in legno.
Lo snodo tra il pontile e il lungomare è sottolineato da un belvedere gradonato la cui geometria è la trasposizione esatta del sagrato, mentre il punto di sosta conclusivo, nuovo attracco anche per le piccole imbarcazioni, ha forma circolare.
La sua staticità viene spezzata da un piccolo edificio terrazzato in acciaio e vetro, il caffè panoramico, il cui slancio verso l'orizzonte accentua il carattere dell'asse.
Il pontile modifica la fisionomia del “porticciolo”, ponendosi come elemento di dialogo tra la piazza (ed in particolare con il suo naturale rimando - la torre del campanile) e quella parte del lungomare che si unisce al molo.La piazzetta rotonda, il cui ridisegno non fa altro che dare forma ad un'ambiente già caratterizzato in modo più spontaneo dall'andamento dei fronti costruiti, costituisce al contempo un luogo di sosta e una conclusione dinamica della cornice/bacino proiettata sul mare.


ALBERATURA
Sono mantenuti per la maggior parte gli alberi esistenti, ponendo in risalto la magnolia davanti alla villa e la macchia di pini marittimi, valorizzata dalla sua prossimità all'acqua. Vengono piantati nella rotonda un pino marittimo e una serie di alberi di arancio lungo l'asse est-ovest (dal sagrato al pontile), segnandone ritmicamente il percorso e allo stesso tempo creando una zona d'ombra in corrispondenza dei nuovi posti auto.


I MATERIALI
Per quanto riguarda i materiali impiegati nella pavimentazione, la pietra arenaria prevale in tutto il disegno.Solo il moto accelerato dei settori concentrici viene sottolineato da corsi di mattoni, mentre i gradoni lungo la curva della fontana che scendono verso l'acqua, la balaustrata e pochi altri elementi di raccordo tra diversi disegni sono trattati in marmo bianco di Carrara. I tre quadrati (costituenti  gli spazi del sagrato, del belvedere, della rotonda), per la peculiarità di costituire un punto focale e di avere una precisa geometria, sono trattati mediante la posa di una pavimentazione realizzata  con ciottoli bianchi e neri, all'interno di cornici di marmo bianco, sulle orme della tradizione italiana e in particolare di quella ligure. Tutto ciò che corre sull'acqua del mare (la passerella che attraversa la fontana e il lungopontile), sono costruiti con struttura e tavolato di legno.I due piccoli edifici il caffè panoramico e l'edicola si caratterizzano, al di là delle loro strutture, per l'uso di materiali leggeri quali l’acciaio, il vetro e il legno.